I modelli culturali, ovvero La “cultura della vitalità”
I modelli culturali per le Discipline Bio Naturali ovvero La “cultura della vitalità”.
Mi ispiro ad un documento che allego nascita e sviluppo della Cultura della Vitalità, redatto da Claudio Parolin, uno dei fondatori del movimento delle DBN, dello shiatzu in Italia e di tante altre cose, perchè lo trovo utile per introdurre il tema dei modelli culturali (il famoso terreno su cui e con cui costruire la nostra forma).
Copio e faccio delle sintesi da alcune parti per commentarle.
Erano gli anni ’70 e ’80 ci chiamavamo alternativi , eravamo Terapisti Alternativi, immersi nella Cultura Altenativa, in cui l’aggettivo Alternativo si accompagnava al cibo, al cinema, a tutto.
Negli anni ’90 da alternativi ci si definisce complementari, si passa all’idea di una integrazione. Siamo nel campo della Medicina Complementare e Integrata, il termine Olistico diventa sempre più di moda.
Negli ultimi anni (e è un fenomeno che riguarda soprattutto la legislazione nel nostro paese) è necessaria una separazione dalla Medicina, ovvero dal Ministero della Salute.
Nascono così le Discipline Bio Naturali, che si caratterizzano perché sono:
Finalizzate alla vitalità.
Hanno un approccio globale/olistico.
Usano tecniche naturali.
P.S. Olismo = «…la tendenza, in natura, a formare interi che sono più grandi della somma delle parti, attraverso l’evoluzione creativa» Jan Smuts 1926
Definizione della La cultura della Vitalità:
1) non ha limiti (si può sempre essere + vitali)
2) non ha contrari (non appartiene ad un modello di opposizione es- sano – malato)
3) crea unità (conciliando/integrando i «diversi/opposti»)
P.S. “Nei primi anni 2000 ero incerto se utilizzare il termine “VITALITA’” o il termine “FORZA VITALE”; anche la FORZA VITALE non ha contrari. Alla fine decisi di utilizzate “Cultura della Vitalità” anche perché il termine “FORZA” era già deteriorato dall’uso fattone nel ciclo di Star Wars.” Claudio Parolin
Le conclusioni del documento:
Le DBN si caratterizzano come discipline evolutive: nello shiatsu (a me) succedono cose particolari: percezione a mente vuota, le mani e il corpo si muovono con spontaneità, il tempo perde dimensione, obiettivi e limiti scompaiono ecc. …….. e nella vostra pratica?
“Prima di aver studiato Ch’an per molti anni, io vedevo le montagne come montagne e i fiumi come fiumi. Quando arrivai ad una conoscenza più profonda, mi accorsi che le montagne non sono montagne e i fiumi non sono fiumi. Ma adesso che sono pervenuto alla vera essenza delle cose, ……, io vedo nuovamente le montagne come montagne e i fiumi come fiumi.” Tao Yuan, Ch’uanTeng Lu (Cronaca della trasmissione della luce), 1004.
e tu come sei nella pratica della ‘’tua’’ dbn? … come li vedi “montagne e fiumi” ?
Io potrei concludere per la Biodinamica Craniosacrale ciò che mi succede è che, nella dimensione del corpo fluido, ritrovo l’interezza. L’anatomia è separazione, la medicina suddivisa in reparti, mentre la mia dimensione originaria è un tutt’uno, frutto dell’incontro di due polarità.
L’essere umano unicellulare che sono stato il giorno del mio concepimento è la mia memoria biologica del sentirmi un tutt’uno, al di là delle frammentazioni dell’esistenza. Nella mia pratica non vedo “montagne e fiumi” ma sento un potenziale e un senso che sono difficili da descrivere a parole, ma corrispondono all’esperienza dell’Interezza.
a cura di Maderu Pincione
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