Meditazione del terzo giorno

del Seminario Il Sistema Multivagale in Biodinamica Craniosacrale 

con Michael J. Shea

24 – 27 ottobre 2019 – Seraphicum, Roma

 

  • Giriamo le sedie e sediamoci in modo di poter vedere il giardino.
  • Come al solito iniziamo sintonizzandoci – connettendoci con la nostra postura.
    Sarebbe utile avere le ginocchia più basse del bacino.
    Quando le ginocchia sono al di sotto delle anche, la zona pelvica e la zona respiratoria possono sincronizzarsi.
    Quindi con questa postura possiamo avere subito il SNA e il sistema respiratorio sincronizzati.
    In questo modo è più facile per il respiro arrivare fino alla parte bassa dell’addome.
    Quando il respiro arriva alla parte inferiore dell’addome l’ombelico fuoriesce un po’ e questo permette al nervo vago di allungarsi e stendersi.
    Quando l’addome si muove con la respirazione si muove anche l’occipite molto sottilmente, in questo modo tutta la lunghezza del nervo vago si estende.
    Possiamo anche appoggiare la punta della lingua in alto sul nostro palato e creare un leggero spazio tra i denti e le labbra e questo per stimolare il vago che inizia nella parte posteriore della lingua.
    In questo modo inizia ad estendersi tutta la lunghezza del nervo vago in maniera molto sottile, semplicemente con la postura ed il respiro.
    Questo è un respiro molto naturale, è un movimento molto naturale.
    Mentre allunghiamo il nervo vago stiamo pian piano sintonizzandoci con il ritmo del nostro cuore.
  • Quindi, in silenzio, contiamo i battiti fino a 70.
    Quando abbiamo l’attenzione sul cuore aumenta la Quiete Dinamica e quindi adesso, possiamo ascoltare il silenzio nella stanza e rimanere connessi con tutte le parti della postura e del respiro.
    Sentiamo un flusso e una connessione molto fluida tra tutti i punti della nostra attenzione.
    In qualsiasi momento ci si perda con i pensieri ritorniamo all’oggetto della concentrazione e usiamo la mindfulness per ricordarci di tornare alla postura, al respiro e al battito del cuore.
  • Quando la mente si è acquietata possiamo permettere alla nostra attenzione di arrivare al mondo esterno.
    Possiamo usare l’udito per ascoltare i suoni all’esterno, il traffico
    E mescoliamo quello che udiamo con il silenzio nella stanza.
    Possiamo usare l’olfatto per sentire l’odore dell’aria fresca che, dalla porta aperta, entra nella stanza.
    Possiamo usare la pelle per percepire la temperatura nella stanza.
    Possiamo usare la vista semplicemente guardando gli alberi, guardando la luce del sole.
    Usiamo tutti i nostri sensi per permettere alla nostra attenzione di uscire fuori.
    Ci possiamo semplicemente sintonizzare con la marea che si muove tra la natura e noi, la Respirazione Primaria si muove attraverso tutto.
    E con qualsiasi o con tutti i nostri sensi la possiamo percepire che ci attraversa.
    Nello stesso tempo tutti i nostri sensi possono percepire la quiete.
  • All’interno del movimento della Respirazione Primaria c’è uno stillpoint, un punto di quiete.
    E all’interno dello stillpoint c’è sempre il movimento della Respirazione Primaria.
  • Se la mente comincia a vagare ritorniamo al nostro centro di concentrazione, alla postura, al respiro che allunga il vago, al battito del cuore che aumenta l’empatia, o ai sensi che si connettono con la natura.
  • Per cosa sei grato/grata stamattina?
    Lasciati pensare a qualcuno per cui ti senti grato/grata stamattina.
    Pensa ad un’altra persona per cui hai gratitudine stamattina.
    Puoi pensare ad un gruppo di persone per cui provi gratitudine.
  • E adesso molto lentamente possiamo cominciare a ritornare qui, facendo un respiro più profondo e ognuno si rivolge verso un partner per condividere per alcuni minuti l’esperienza di stamattina.