Katherine Ukleja DO FCSTA BCST

19 APRILE 2022,  ore 18.30 online


IL CERVELLO NELLA PANCIA

 


Guardando la pancia non penseresti che nasconda un cervello. A differenza della testa, con il viso che esprime vigilanza e le antenne dei nostri sensi speciali che irradiano dai nostri occhi, orecchie, naso e bocca, il ventre con la sua pelle liscia non dà l’impressione di ospitare intelligenza. Ma lo fa, ospita un tipo di intelligenza molto diverso dal nostro cervello. La pancia è la sede della nostra intelligenza emotiva.

L’intero tratto digestivo è rivestito dal sistema nervoso enterico, attualmente conosciuto come il nostro Secondo Cervello.

                                            Il Sistema Nervoso Enterico (SNE) o cervello enterico

Quindi, come funziona il Sistema Nervoso Enterico (SNE) o cervello nella pancia?

Il Sistema Nervoso Enterico (SNE) o cervello enterico

Il SNE è un processore, proprio come il nostro cervello, ed esercita il controllo senso-motorio della digestione. Ma c’è dell’altro: il cervello nella pancia è altamente reattivo ai segnali esterni di sicurezza e pericolo. Questi segnali innescano cambiamenti interni nell’intestino, che vengono trasmessi al cervello della testa principalmente dal nervo vago

Nel suo libro rivoluzionario “L’errore di Cartesio”, il neuroscienziato Antonio Damasio afferma: “I cambiamenti del corpo definiscono un’emozione”.

Il SNE è responsabile di quei cambiamenti corporei nell’intestino, che conosciamo come “sentimenti intestinali”, il nostro “6° senso”, le nostre risposte istintive ai segnali dell’ambiente. Nello schema di Damasio i sentimenti sono la consapevolezza cosciente di questi cambiamenti corporei; sono il risultato di messaggi dall’intestino al cervello, che il cervello interpreta come “paura” o “rabbia” o “felicità”.


L’intestino parla al cervello 

Stephen Porges nella sua Teoria Polivagale ha portato nuove informazioni sul funzionamento del Sistema Nervoso

L’intestino parla al cervello

Autonomo. Invece delle due funzioni opposte del Simpatico (combatti o fuggi) e del Parasimpatico (riposo e digerisci) del SNA, ha chiaramente dimostrato una terza funzione che supporta i comportamenti sociali – comunicazione, cooperazione, compassione – tutte molto importanti per la civilizzazione dell’essere umano.

Questa terza funzione, chiamata Coinvolgimento Sociale (Social Engagement) è facilitata da un ramo specializzato del nervo vago.

Porges ha coniato il termine neurocezione per descrivere la capacità sensoriale del Sistema di Coinvolgimento Sociale (Social Engagement System). Ha definito la neurocezione come rilevamento di sicurezza o minaccia, senza consapevolezza; input sensoriale che non raggiunge il livello di coscienza. Il cervello dell’intestino gioca un ruolo enorme nella neurocezione. Bessel van der Kolk ha scritto: “Le persone con Sistemi di Coinvolgimento Sociale compromessi tendono a interpretare erroneamente la sicurezza come una minaccia e un pericolo oggettivo come una sicurezza. Il loro sistema di feedback viscerale non li protegge o impedisce loro di impegnarsi nella pienezza di ciò che la vita ha da offrire.’




La partecipazione è senza contribuzione e riservata ai soci A.CS.I.  (istruttori, qualificati e ordinari). Coloro che partecipano all’incontro in diretta riceveranno l’attestazione A.CS.I. per 1,5 ore di aggiornamento professionale.

La Segreteria A.CS.I. è disponibile telefonicamente 348 998 3625  dal Lunedì al Giovedì dalle 11:00 alle 14:00, oppure via mail.:  [email protected]


Katherine Ukleja DO FCSTA BCST

Pratico craniosacrale da 30 anni e faccio parte di un piccolo gruppo di rinomati docenti internazionali che, negli ultimi 25 anni, stanno diffondendo il modello biodinamico in Europa, Stati Uniti e Australasia. 

Man mano che la mia comprensione di questa potente arte di guarigione si approfondisce, la mia passione e stima per essa cresce, e  sono in grado di portare sempre maggiore chiarezza nel mio insegnamento, rendendolo sempre più  accessibile, e intuizione nel  trattare persone con condizioni complesse. 

La semplicità e l’eloquenza della Respirazione Primaria mi meravigliano continuamente.

Il mio ingresso nel campo della medicina manuale è stato attraverso il massaggio e l’osteopatia. Ma è stato il craniosacrale che mi ha sedotto. Quando ho provato questo modello che comprende gli aspetti fisici, emotivi, psicologici e spirituali della condizione umana, ho saputo di aver trovato la mia vocazione, il lavoro della mia vita.

Ho completato la mia formazione al Karuna Institute sotto la guida ispiratrice di Franklyn Sills, leader mondiale nella biodinamica craniosacrale. Ho poi avuto il privilegio di insegnare al fianco di questo grande uomo per ben quindici anni. 

Come docente ho goduto di una lunga collaborazione con alcune importanti scuole affiliate all’IABT (International Affiliation of Biodynamic Training) in particolare il Da-Sein Institut in Svizzera.

I miei principali campi di competenza sono l’embriologia e le forze che mantengono la coesione a livello cellulare; i visceri come sede dell’intelligenza emotiva e aspetti della neurologia particolarmente rilevanti per la pratica biodinamica, come il sistema nervoso sociale, i nervi cranici e sistema nervoso enterico. Tutto questo è sostenuto da una familiarità incarnata con la multiforme Potenza del Respiro della Vita. 

Secondo me, l’approccio biodinamico è il modo più potente per riportare quel complesso organismo, che è l’essere umano, allo stato dell’essere che emerge dall’impronta della salute originaria.