Dal non tempo al tempo presente
“La memoria del corpo dall’embrione al tempo presente”
Docente: Deva Talasi Giusy Marcantonio
Per integrare i ricordi è necessario avere una chiara percezione del proprio corpo.
Percezione del corpo e capacità di ricordare correttamente, sono
strettamente collegati, per integrare e osservare i ricordi che viviamo dallo
stadio dell’embrione allo stadio di vita successiva: dobbiamo
necessariamente “essere nel corpo”; il nostro cervello crea l’esperienza
del corpo nello spazio, attraverso tutti i sensi e i recettori in particolar
modo i propriorecettori.
L’ippocampo collega tutte le informazioni che si
trovano nella corteccia cerebrale in un’unica memoria.
È attraverso la condizione della quiete che possiamo riportare in superficie le memorie confuse, le quali, potranno ritornare chiare nel tempo presente del corpo, attraverso il grande potenziale del respiro primario che permette ai tessuti fasciali di riorganizzarsi.
La quiete sostiene il respiro primario e il movimento con fluidità, dall’intimità dell’essere alla resilienza del corpo mente.
La caratteristica primaria di qualsiasi fluido è la sua abilità nel suo
continuo trasformarsi.
“Tutta la vita avviene nel movimento, tutta la guarigione avviene nella
quiete” Rolling Beker
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