Con Paolo Maderu Pincione
Come avevamo fatto nel 2016 inauguriamo nuove serie di seminari via web, che con un feed-back scritto sulla partecipazione – comprensione, vogliamo considerare come ore formative valide per l’aggiornamento professionale, con validità del tempo di durata stessa dell’incontro.
16 Aprile 2020 – Sensi e Percezione
L’ascolto in Biodinamica CS è legato alla presenza dell’operatore. La presenza è la consapevolezza incarnata del sistema corpo – mente – spirito – tempo.
Alla base ci sono i Sensi e la Percezione.
Consideriamo la concezione di Rudolf Steiner dei 12 sensi, che li suddivide in:
- sensi legati alla Volontà, che sono quelli corporei: come percettori della propria interiorità
il tatto, il senso della Vita, il movimento, l’equilibrio - sensi legati al Sentimento, animici: come percettori del mondo
l’olfatto, il gusto. la vista, il calore - sensi legati al Pensiero, spirituali: come percettori dell’interiorità altrui
l’udito, il linguaggio, il pensiero, il senso dell’Io.
Questo studio dei sensi è una indagine meditativa sulla nostra essenza e sulla intrinseca capacità di percepire-pensare il sensibile e il sovrasensibile.
Un viaggio nel mondo delle sensazioni che, sperimentate nelle loro profonde qualità diventano delle “porte dell’anima” e ci permettono di esplorare il nostro mondo percettivo.
Gli organi di senso sono diventati i grandi maestri dell’umanità. Ogni organo di senso parla la propria lingua, e tuttavia essi si comprendono a vicenda e formano insieme un unico cerchio. A. Soesman
La Percezione ha molteplici declinazioni a seconda dei sistemi (sensoriali) che provocano la stimolazione. Di volta in volta vengono nominati, anche se in modo non univoco, come: Propiocezione, Interocezione, Enterocezione, Viscerocezione, Esterocezione, Nocicezione, etc.
1- La mia interiorità, i sensi “corporei”: il tatto, il senso della Vita, il movimento, l’equilibrio.
Con il tatto ci separiamo dal mondo, tuttavia attraverso il tatto possiamo riconnetterci con il Tutto. Con il senso della vita riconosciamo i nostri processi vitali. Con il movimento individuiamo la nostra corporeità, la nostra missione, il nostro perseguire. Nell’equilibrio esistiamo nel campo, con la gravità, tra terra e cielo.