Trascrizione dell webinar di Michael Shea dell’11-08-15
a cura di Cecilia Binelli

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L’argomento di questo webinar è la linea mediana e la quiete e per prima cosa vorrei dare una definizione di questi due concetti.
Inizio dicendo che in embriologia il termine linea mediana non si usa più, anche nell’ambito osteopatico c’è un cambiamento rispetto all’utilizzo del termine linea mediana. Ci si è chiesti se esista una linea mediana strutturale e in effetti no, in accordo con lo studio dell’embriologia, la linea mediana strutturale non esiste. Posso dirvi che, viaggiando per il mondo con i miei corsi, molte altre scuole e molti altri insegnanti utilizzano il termine linea mediana, ma qualche volta lo usiamo con significati differenti. Alcune scuole intendono la linea mediana come qualcosa di energetico o bioelettrico, altre scuole la definiscono come una sorta di connessione spirituale, altre ancora la definiscono in modo funzionale. Per funzionale io intendo semplicemente che essa è connessa alla quiete. Molti di voi sanno che la linea mediana è anche vista nella tradizione metafisica. Io vorrei dire che la linea mediana è una METAFORA che ha sicuramente molti diversi significati. In questo webinar mi riferirò alla linea mediana semplicemente come metafora della quiete dinamica. Più avanti definirò la quiete da un punto di visto biologico e vedremo diversi esempi, soprattutto vi mostrerò immagini del cuore e del sistema vascolare.

Da un punto di vista strutturale non esiste nessuna linea mediana biologica secondo la scienza embriologica (embriologia scientifica). Noi sappiamo che nello sviluppo embriologico abbiamo delle linee mediane nei fulcri che esistono solo per brevi periodi di tempo prima che scompaiano. Possiamo dire che le linee mediane spostano automaticamente, costantemente la loro posizione. Se consideriamo la linea mediana come semplicemente una metafora e non una struttura, dove stiamo andando con il nostro lavoro biodinamico?

Per me la risposta a questa domanda è il focalizzarsi all’interezza, all’insieme. Una delle cose che più profondamente e anticamente appartengono all’embriologia è questa osservazione dell’interezza dell’embrione umano.

Da un punto di vista clinico il dottor Becker disse che il processo terapeutico non comincia fino a che la volontà del paziente non si arrende alla volontà della respirazione primaria e questo significa che la respirazione primaria è il movimento dell’interezza e ancora più importante è che l’inizio del processo terapeutico è contattare il tutto. Frequente nella pratica clinica è pensare che arrivare al senso dell’interezza sia la conclusione del trattamento, in realtà è il suo inizio, la sua metà e insieme anche la fine. L’intero continua a crescere, ad espandersi e a differenziarsi.

Quando studiamo embriologia approfonditamente, vediamo delle nozioni che vengono in superficie e queste sono che esistono diversi tipi di quiete biologica nell’embrione e nel corpo adulto. Sappiamo che nel cuore e nelle arterie ci sono delle cellule che sono state chiamate cellule quiescenti, e vedremo anche che nella crescita dell’embrione tutte le volte che un tubo del cuore si piega, la parte interna del tubo diventa dinamicamente quieto.

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