Panta Rei

Ci sono eventi e accadimenti che fanno accendere in me una prorompente spinta a celebrare la Vita. E la voglio celebrare con la sua Forza. La Forza, dicono al Cern, è una “nuova” forma di luce, una nuova scoperta che per ora è solo teoria.

“Tutto scorre come un fiume” cito Eraclito, 2500 anni fa. Non si può discendere due volte nel medesimo fiume e non si può toccare due volte una sostanza mortale nel medesimo stato, ma a causa dell’impetuosità e della velocità del mutamento essa si disperde e si raccoglie, viene e va.”

Tutto si muove nel mondo e si trasforma, secondo una legge che Eraclito diceva non poter essere espressa a parole. Per questo al Cern lavorano come matti, nel tentativo di dimostrare scientificamente, come fa la scienza, ciò che da millenni si conosce.

Una bella notizia c’è. I bosoni sono dimostrati scientificamente. Sono i “messaggeri”, comunicano con altre particelle, e non solo, e sono particelle elementari, le più piccole di quelle conosciute, proprio piccolissime, piccolissi-missime. E sono il fondamento di tutto l’Universo e di tutto ciò che c’è. Non si sentono nemmeno, figurati se si vedono, se ne possono riconoscere gli effetti. Al loro interno non c’è niente. Se ne occupa la fisica subatomica. E il famigerato bosone di Higgs è il collante, quello che tiene insieme tutto il resto, quello che consente a tutto il resto di stare insieme. Forse era quello che Ighina definiva “colla magnetica”.

Come l’Universo anche noi partiamo da qui, dai bosoni. Perché la Forza è costituita da tre tipi di bosoni che collaborano tra loro ed è onnipresente.

All’interno di un vasto campo quantico non esiste separazione fra un bosone e l’altro. Vien da dire che tutto è Uno e Trino, perché anche il corpo umano reagisce alla Forza, composta da bosoni, e il corpo è tutto questo mondo di particelle e onde che non possiamo vedere ma del quale siamo composti, in unione con tutte le altre particelle di tutto l’Universo.

E questa è la Forza prorompente della vita, che percepiamo come soffio e che invece è il fiume in piena con la Grazia che lo contraddistingue, e lascia a noi mortali/immortali il credere che qualcosa finisca, che esista separazione tra un evento e l’altro, che esista la fine di qualcosa, qualsiasi cosa alla quale ci teniamo aggrappati saldamente, perché rispecchia quello che crediamo di noi stessi.

E quindi, visto che il tempo non esiste se non come convenzione nella quale facciamo esperienza, significa che tutto è Forza compresi noi stessi, e all’interno di Essa non esiste separazione.
“Spazio e tempo non sono condizioni in cui viviamo, ma modi in cui pensiamodiceva Einstein.

Quando qualcuno si affida a me con fiducia, o forse speranza, cerco ogni volta di vedere la stesa cosa: particelle. Le stesse che nuotano e alacremente lavorano all’interno di tutto, la stessa identica particella. Che noi poi abbiamo individualizzato, rivestito con convenzioni e convinzioni, emozioni represse e non, idee, credenze, afflizioni, sentendoci ogni volta deprivati. Deprivati, questa è una delle parole chiave, dal mio personale punto di vista. Nell’individualizzazione ci siamo sentiti deprivati.

E quindi diamo, riempiamo quella voragine. Il “come” è semplicissimo, perché attraverso la Biodinamica supportiamo la possibilità per ciascuno di accedere nuovamente a tutte le informazioni addormentate che già possiede, quelle che permettono alla Forza di manifestarsi con sempre rinnovato vigore, all’interno di un’atmosfera sempre più leggera.

a cura di Patrizia Massi

 

Patrizia Massi
Nata nel 1959, operatrice in Biodinamica opera nel suo studio in provincia di Novara. Ha ideato il metodo Campo Unificato Miofasciale, che si basa sulle leggi di fisica e del magnetismo esistenti nel corpo, tramite il quale restituire benessere e coscienza di sé alle persone.

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