Sull’interstizio

Sull’interstizio biodinamico e non solo.

Il tempo presente è amorevole forza che sussurra.
Non tentenna, sapendo che fare.
L’interstizio, questo spazio intermedio in noi, questa spazialità dell’universo umano. Un tutt’uno con lo spazio fuori di noi.
Ma è veramente spazio fuori di noi?

Respirando cuciamo il fuori con il dentro, aggreghiamo, richiamiamo, accarezziamo.
Informing ed exforming e tra i due una pausa, una resa attiva che fertilizza unione e confine.

Contempliamo il movimento accelerato dei gorghi aerei che incontriamo.
È qualità di sorgiva ordinatamente rimestante; è evoluzione ed assestamento insieme.
Qui, osserviamo il seme che ascolta ed aderisce alla via della morte quale rinascita verso il germoglio; sentiamo il vento che unisce ogni età del mondo e della nostra evoluzione.
Ha toccato visi e corpi migliaia di anni prima di toccare i nostri.
Questo è lo stesso vento, la stessa tensegrità.
Questa continua creatività che imbeve altra continuità. Un presente dilatato e concreto.

 

paolo raccanello

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